E' ancora più presuntuoso del solito da parte mia tentare di fornire una esauriente sezione informazioni perchè il paese in questione è, quasi per definizione, l'emblema del mistero! In ogni caso, ho tentato di fare del mio meglio. By the way, se pensate che questa pagina sia stata ricalcata sul modello di quella della Nuova Zelanda, avete perfettamente ragione.

Prima di tutto, un po' di aridi fatti:
- nome: Nihon (oppure Nippon, indifferentemente)
- superficie: 377,435 km quadrati
- popolazione: 125 milioni (giapponesi, indigeni Ainu, koreani)
- capitale: Tokyo (8 milioni)
- lingua: giapponese
- religione: shintoista, buddhista, cristiana
- tipo di governo: monarchia costituzionale
- capo dello stato: Imperatore Akihito
Il Giappone è un arcipelago formato da quattro
isole principali: dal nord verso il sud, Hokkaido, Honshu, Shikoku e Kyushu, oltre ad una miriade di isolette minori - circa 1000. Queste quattro isole sono montuose e anche nelle regioni poste a bassa altitudine, la campagna giapponese sembra conoscere solo terreni collinosi. Molte delle montagne che vedrete sono in realtà vulcani (attivi, una 50ina) che danno al Giappone una sequela di località termali, ma in contropartita provocano onde mareali anomale (gli tsunami) e terremoti.
Le ore di differenza rispetto all'Italia sono +8; quando noi adottiamo l'ora legale, ovviamente si arriva a +7. Sebbene non sia un paese anglosassone, si guida lo stesso sulla sinistra. Alla mia richiesta di spiegazioni, mi sono sentito dire quasi la stessa cosa dell'Inghilterra e simili: si è cominciato a girare sulla sinistra perchè i samurai portavano la katana sul lato sinistro del corpo. Oh mamma... Fuori dalle grosse città c'è qualche cartello coi "sottotitoli" in inglese, ma se non sapete il giapponese è tutta fatica sprecata. Quindi, a meno di fare un corso di nihongo (il giapponese), accantonate ambizioni di turisti fai-da-te: non ce la farete, credetemi. In ogni caso, in genere i limiti di velocità sulle autostrade è di 80 km/h e nelle aree urbane 40 km/h.
Altra caratteristica "anglosassone" è l'elettricità e le spine. La prima, da Tokyo verso l'Hokkaido, è 100 V / 50 Hz. Nel Giappone occidentale è invece 100 V / 60 Hz. Le spine, ovviamente, sono piatte: come al solito, noi europei dovremmo portarci dietro un adattatore anche nella tomba. Non c'è problema per gli asciugacapelli: lo troverete in dotazione nella camera d'albergo (i rasoi usa-e-getta sono come i nostri: pietosi).
A parte le considerazioni sul clima, per scegliere in quando visitare il Giappone bisogna evitare i periodi nei quali i giapponesi prendono le ferie (lo fanno tutti contemporaneamente): 2/3 giorni prima e dopo Capodanno, la settimana successiva al Giorno della Vegetazione (29 Aprile), la settimana che comprende il 13-16 Agosto, con il Festival di Obon, quando molti giapponesi ritornano alle loro città d'origine.
In Giappone è normale schiarirsi la gola se si ha la tosse/raffreddore (e persino sputare per la strada, usando un attimo di discrezione). Tuttavia non ci si deve soffiare il naso in pubblico. Le persone che indossano maschere bianche sulla faccia lo fanno perchè sono raffreddate, non per evitare l'inquinamento. Se proprio ci si deve soffiare il naso, andare in un luogo appartato, tentando il più possibile di non fare rumore.
I musei generalmente hanno questi orari: da Novembre a Marzo dalle 9 alle 16,30; da Aprile ad Ottobre dalle 9 alle 17. Chiudono il lunedì e dal 29 Divembre al 3 Gennaio. La maggior parte dei musei e dei parchi interrompe le ammissioni mezz'ora prima della chiusura. I biglietti di ingresso spaziano dai 200 ai 600 ¥.
Si possono effettuare le chiamate internazionali dai telefoni verdi e da alcuni di quelli grigi, ma non da quelli rosa. In ogni caso, purchè siano predisposti per l'uso delle tessere. Le chiamate possono essere selezionate direttamente (00139 + 06 + 555111 per un numero di Roma, ad esempio), oppure tramite operatore (0051). Sebbene sia molto comodo telefonare dalla propria camera d'albergo, è ovviamente più costoso: converrebbe comprare le schede dagli onnipresenti distributori automatici e usare un telefono pubblico.

Sebbene se ne registrino 1000 all'anno, la maggior parte dei terremoti non sono avvertibili dall'uomo, quindi non deve essere questo un motivo per non visitare questa nazione. Oltretutto la stragrande maggioranza degli edifici è costruita secondo standard che qui da noi sembrano da fantascienza. E se proprio vi capiterà di assistere ad un terremoto, copiate ESATTAMENTE quello che fanno gli abitanti del luogo (è un consiglio che vale anche per tutte quelle volte che non siete sicuri di cosa/come fare: osservate i giapponesi e ripetete diligentemente, così sarete sicuri di non fare figuracce).

Il Giappone si estende latitudinalmente, un po' come l'Italia, quindi si spazia dal clima sub-tropicale al sud (isola di Kyushu) a quello sub-artico del nord (isola dell'Hokkaido). Ciò ha comportato una grande differenziazione nella flora e fauna, a tutto vantaggio del turista, aggiungerei io. Sebbene molto di quello che vedrete non è "originale" (in tempi relativamente recenti c'è stata una grande importazione di piante dall'Europa e dagli USA), la mera inaccessibilità di molte delle montagne giaponesi le ha preservate così come erano in origine, specie nelle regioni dell'Honshu centrale e nei parchi nazionali dell'Hokkaido. L'unico pericolo che il viaggiatore potrebbe trovare è l'orso bruno (nell'Hokkaido, ma anche nell'Honshu ho visto i cartelli), che può arrivare a 2 metri di altezza per 400 kg di peso. Anche in questo caso niente paura: le probabilità di vederlo giocano a vostro favore; sono animali schivi, che preferiscono starsene per conto loro; se comunque doveste avere un incontro e se fossero un po' "arrabbiati"... fingetevi morti. E pregate.

In generale (e in teoria!!) il clima assomlia a quello temperato dell'Europa centrale, a parte gli estremi visti sopra. Le stagioni migliori per visitarlo sono la primavera (dalla fine di Marzo a metà Aprile avviene la fioritura dei ciliegi. Il problema è avere le ferie e organizzare il viaggio nell'
esatto momento in cui questa avviene! Ma se anche siete così fortunati, sappiate che i giapponesi si riverseranno in massa nei parchi, giardini, viali, ecc. ecc. per ammirare questo stupendo spettacolo, quindi vi beccherete la FOLLA ovunque vi girerete) e l'autunno. La primavera inizia generalmente a Marzo (nell'Honshu e nell'Hokkaido, ad Aprile) e dura fino all'inizio di Giugno. L'estate è calda, umida e piovosa, e ciò permane fino a Settembre, che invece umido non è. Come accennato prima, questo in teoria, dato che l'estate di quest'anno è stata più calda del normale, quindi nei miei 10 giorni di vera permanenza ho avuto CALDO e umidità (quest'ultima solo a Tokyo, in verità). Tutta colpa del Tifone n. 14 che stava facendo sfracelli a Nagoya e dintorni.

I giapponesi si scambiano molti inchini (ve ne accorgerete subito!), sia quando si incontrano che quando è il momento di lasciarsi. La
profondità e la frequenza dipende dalla posizione sociale delle persone coinvolte. Per non sbagliare, vale la solita regola: imitare chi vi sta di fronte. Tenete le braccia lungo i fianchi, diritte, e inchinatevi con la parte superiore del corpo. La stretta di mano è un modo alternativo di salutarsi che sta piano piano prendendo piede, ma in ogni caso una stretta vigorosa non è necessaria e peggio ancora non verrebbe capita.

L'unico mezzo che si può prendere in considerazione per arrivare in Giappone è naturalmente l'aereo. Al pari del viaggio in Nuova Zelanda, consiglio vivamente di prendere con sé libri e/o Settimana Enigmistica. Sebbene avrei più che volentieri viaggiato con la
Japan Air Line, per una questioni di costi ho utilizzato la
Korean Air. Il che mi ha portato, con
Lufthansa dall'aeroporto di
Bologna a quello di
Francoforte (non mi stancherò MAI di ripeterlo, il più BRUTTO e PEGGIO progettato dell'UNIVERSO - un'ora in volo); poi fino a
Seoul (si pronuncia "soul", come anima in inglese - 11 ore), e infine al
Narita di Tokyo (un'ora e qualche minuto).
Il ritorno è stato quasi la fotocopia:
Kansai Airport di Osaka - Seoul; Seoul - Francoforte e Francoforte - Bologna.
Per trovare un tour operator che avesse tra le sue mete anche il Giappone sono diventato matto: chi mi guardava come se venissi da Marte, chi si limitava a rispondere negativamente... Poi la fortuna è girata, e trovato alcune proposte:
Tour & Travel (se il sito funziona...),
Mistral, Into Asia,
I viaggi del bassotto e
I Viaggi dell'Elefante. Dopo la più ponderata riflessione che abbia mai fatto per le mie vacanze, ho scelto la proposta di Into Asia. Al giro standard ho fatto aggiungere un giorno in più a Osaka e un'escursione facoltativa a Tokyo (la "Japanese Culture"), di cui parlo nell'apposita pagina. Se però tornassi indietro, forse sceglierei la proposta "Dynamic Tokyo" NON perchè l'altra non mi sia piaciuta (tutt'altro) ma perchè avrei visto molto di più della capitale.

Le
formalità burocratiche sono oramai le solite per qualsiasi paese al di fuori della UE: passaporto valido, per noi italiani (e per la maggior parte dei cittadini europei) non è necessario il visto fino a permanenze di 90 giorni. Non è necessaria alcuna vaccinazione. Prima di atterrare in Giappone vi daranno un modulo da compilare e da consegnare al controllo passaporti. Doveste sbagliare, perderlo, ecc. ecc., non vi preoccupate perchè, in un tavolo di fronte al suddetto controllo, ne troverete quanti ne vorrete.
Dopo aver fatto controllare il passaporto, e aver recuperato il bagaglio, proseguire verso la dogana dei "non residenti". I suddetti (io e voi, in pratica) possono introdurre in Giappone i seguenti prodotti duty-free: 400 sigarette oppure 100 sigari o 500 gr. di tabacco; 3 bottiglie (da 760 cc ciascuna) di liquore; 50 gr. di profumo.
Quando sono ripartito dall'aeroporto di Osaka alla volta dell'Italia, ho pagato 2650 ¥, in pratica per tasse di uscita. Dopo aver fatto il check-in, e prima di arrivare al metal detector, troverete l'ennesima macchinetta preposta all'erogazione di quest'ultimo, piuttosto caro, "
biglietto". Attenzione perchè la macchina funziona solo con yen, in contanti, o con carta di credito. Doveste avere speso tutto, essere senza carta di credito ma avere le care, vecchie lire, ad una manciata di metri c'è lo sportello del cambiavalute. Dopo aver ritirato il biglietto, passare nell'ennesimo (ma stavolta ultimo!) "casello", riprendere la tessera e arrivare al metal detector.

La
valuta corrente è lo yen (20 lit., circa), divisa in tre tipi di banconote: da
10.000, da
5.000 e da
1.000. Vi sono anche 6 tipi di monete: da1, 5, 10, 50, 100 e 500 yen. Le carte di credito principalmente usate/accettate sono: Visa, Diners Club, MasterCard e American Express. I traveller's cheque in yen o dollari USA sono facili da cambiare in denaro contante presso le banche (apertura - di solito -: lunerdì/venerdì, dalle 9 alle 15; sabato dalle 9 alle 12. Chiusura il sabato pomeriggio, la domenica e durante le feste nazionali), ma non sono accettati volentieri nei piccoli negozi e nei ristoranti.
Sebbene le carte di credito siano accettate dovunque, tuttavia il pagamento in contanti è ancora il metodo più diffuso: spesso i giapponesi portano con sè grandi rotoli di banconote, segno evidente che il tasso di criminalità è ridicolmente basso. Strano ma vero, in Italia potete ottenere direttamente gli yen dalla vostra banca (dico strano perchè non è una meta turistica: "CHI" va in Giappone per farsi un giro?!).
Di seguito ho riportato alcuni esempi al fine di dare un'idea dei prezzi giapponesi (vanno presi con beneficio d'inventario, per carità):
- colazione in hotel: 1000 ¥
- pranzo: 1500 ¥
- cena: 1500-1700 ¥
- noodles: da 500 a 1200 ¥ (dipende dove li ordinate!)
- confezione da 4 sandwich (grandi) comprata in stazione: 400 ¥
- 6 sandwich (non enormi) + bottiglia d'acqua (comprata sullo Shinksansen): 840 ¥
- francobollo per posta aerea: 70 ¥
- rullino da 400 ASA Fuji da 36 pose: 800 ¥
- lattina da 33 cl al distributore in strada: 120 ¥
- cartolina: da 50 a 80 ¥
- cena in sandwicheria: 970 ¥
- cena in ristorante FIGO giapponese (1 bistecca e un'insalatina): 3200 ¥
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Sebbene la rete stradale sia ampia e ben tenuta è il treno a farla da padrone. Esiste naturalmente una rete molto grande di autobus pubblici, ma nel paragone sono più lenti (i limiti di velocità sono rispettati da tutti) e più scomodi. Molti autobus non indicano la destinazione in romaji, quindi occorre accertarsi del numero che si intende prendere, in quale direzione andare e dove si deve cambviare mezzo (in definitiva, lasciamo perdere). Sapere quanto si deve pagare è più semplice (per fortuna...): si entra dal retro del mezzo prendendo un biglietto dal distributore automatico. Sul retro del biglietto è scritto un numero; un indicatore al di sopra del conducente riporta il costo del biglietto a seconda del numero stampato dietro. L'indicatore aumenta la tariffa relativa al numero indicato sui biglietti lungo il tragitto. Quando si scende inserire il biglietto nella macchinetta accanto al conducente e pagare.

In ogni grande città c'è un'
ampia rete
metropolitana. Le cartine sono reperibili presso gli uffici informazioni delle stazioni e gli uffici turistici locali. Chi ha già usato la metropolitana può tranquillamente saltare le righe che seguono; per chi come me è a digiuno (l'ho usata per la prima volta della mia vita a Tokyo) può tornare utile. Quando si arriva all'ingresso della stazione che si vuole usare occorre individuare, nel tabellone (sopra le macchinette dei biglietti) o nella mappa che si ha con sè, DOVE si è in quel momento! L'informazione porterà a sapere quale/i linea/e passano da quella stazione e di conseguenza quale linea prendere.
Una volta individuata la stazione di arrivo (accanto al nome trovere l'importo in yen che dovete pagare) si passa alla fase del biglietto. Inserite l'importo richiesto e vedrete che in mezzo a un pulsante nero si accenderà la scritta recante l'importo che avete appena immesso: spingete il suddetto pulsante e la macchina emetterà il biglietto. Sono abbastanza sicuro del fatto che dovete mettere l'esatta cifra perchè non da resto: d'altro canto, non essendoci prezzi fissi non, "saprebbe" che resto darvi. Oltrepassate un primo "casello", infilando il biglietto nell'apposita fessura, e recuperandolo dopo che è uscito da un'altra fessura, davanti a voi di circa un metro. CONSERVATE il biglietto perchè vi servità all'uscita! Adesso occorre trovare la piattaforma dalla quale parte la metropolitana nella direzione che vi serve: guardate bene, senza fretta, i cartelli appesi al soffitto. Essi indicano l'ultima stazione della linea, e quindi in verso di quel binario. Quando avete individuato la piattaforma, per raggiungerla dovete oltrepassare un altro "casello" e ci siete! Una volta che la carrozza si ferma, aspettate a lato delle porte scorrevoli che la gente scenda, e poi salite voi. Fatevi un favore: evitate le ore di punta, ovvero 7-9 e 17-19.
Una volta a bordo consiglio, nelle fasi di partenza e arrivo, di tenersi aggrappati a qualcosa e di non sostare vicino alle porte perchè vi toccherebbe spostarvi spesso (come capitava regolarmente a me). A Tokyo ho visto display all'interno delle carrozze che mostravano la successiva fermata anche in caratteri occidentali; a Osaka no. Forse è una questione di linee/carrozze nuove, non so di preciso. Basterà guardare sulla mappa (al di sopra delle porte) o sui muri della stazione per capire dove si è. Se è necessario cambiare linea si devono seguire le indicazioni "Transit" (un po' come "Passengers in transit" negli aeroporti) e arrivare alla piattaforma della linea che interessa, il tutto rimanendo all'interno della medesima stazione, senza rifare il biglietto.
Siete arrivati dove volevate! Per uscire seguite le indicazioni scritte in nero su sfondo giallo (le uscite, appunto). Le grosse stazioni possono avere anche una decina o più di uscite: di solito, sotto alle uscite sono scritte (in caratteri occidentali, niente paura) le più rinomate mete turistiche, quindi individuare quella più conveniente per voi sarà uno scherzo. Arrivati all'ennesimo "casello" infilate il biglietto nella macchina e ditegli addio, perchè se la terrà! Se avete calcolato male la tariffa, l'uscita si bloccherà, si azioneranno una piccola sirena e una luce, voi arrossirete (presumibilmente, come capitò a me a Osaka) e leggerete in un display davanti a voi che è necessario un' integrazione. Recuperate il biglietto e dirigetevi presso lo sportello a fianco dei "caselli", con l'addetto in carne e ossa, per pagare la differenza. Non preoccupatevi perchè gli impiegati sono abituati ai turisti stranieri e ai loro errori; inoltre sono molto gentili.

Infine i
treni. Purtroppo non so dirvi moltissime cose perchè, sebbene sia stato il mezzo in assoluto più usato nella mia vacanza, ho avuto la "pappa pronta": la guida mi accompagnava fino alla piattaforma di partenza, mi venivano a prendere dalla piattaforma di arrivo, avevo i biglietti già fatti... una pacchia! In ogni caso, i più famosi e veloci treni giapponesi sono gli Shinkansen (significa "linea nuova": shin vuol dire nuova/o, e kansen linea). Esistono 4 categorie di treni, dal più veloce - e più caro - al più lento ed economico: gli Shinkansen, appunto; gli espressi veloci (Tokkyu e Chotokkyu); gli espressi (Kyuko) e i locali (Futsu).
Al pari della metropolitana per fare il biglietto si usano le macchine erogatrici. All'occhiata distratta che ho loro riservato appaiono sostanzialmente uguali a quelle della metropolitana, ma non so dirvi di più. Per arrivare alla piattaforma di partenza, alcune volte ho fatto passare il biglietto nel classico "casello", altre volte l'ho semplicemente mostrato all'impiegato; a parte tutto, anche in questo caso il biglietto va CONSERVATO fino alla stazione d'arrivo.
Le piattaforme per i Shinkansen sono divise in settori di lunghezza pari a quella delle carrozze. Ogni settore ha una numerazione, che viene riportata sul biglietto, quindi per sapere dove posizionarsi cercare il proprio numero lungo la banchina. Si attende il proprio turno di salire sul treno disponendosi in una coda a L. Ovviamente prima si lasciano scendere i passeggeri, e poi si sale.
Non c'è molto spazio per i bagagli: la mia valigia, infatti, mi è stata recapitata direttamente all'albergo in un paio di occasioni. Sugli Shinkansen c'è una carrozza ristorante e un carrello con cibo e bevande, ma consiglio di acquistare cibi e bevande in stazione: sono più freschi e costano meno. Se siete un gruppo numeroso troverete questa cosa molto interessante: la fila di poltrone davanti alla vostra si può ruotare di 180° al fine di trovarsi seduti gli uni di fronte agli altri! Questo vale anche per i treni locali (quantomeno per i treni della compagnia privata Kintetsu).
A questo proposito ho scannerizzato (ad una qualità volutamente bassa per mantenere le immagini leggere) il
biglietto e il
supplemento per la prenotazione. L'unica cosa che un occidentale può capire senza spiegazioni è il prezzo, la data di emissione e l'orario di partenza (nel biglietto, le 16 e 50). Ovviamente la puntualità è ASSOLUTA: i treni/metropolitane non aspettano nessuno, partendo e arrivando esattamente all'ora indicata su biglietto. Sia per i treni che per le metropolitane è incorporato nella piattaforma un segnale in corrispondenza del punto in cui le porte si apriranno, quindi nessuna corsa dietro al treno in frenata.
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